Privacy. Società sanzionata presenta ricorso al Garante: “Nostra metodologia è sicura”
La società, oggetto di un
provvedimento da parte del Garante, ribadisce la legittimità sul suo operato e presenta ricorso. “La metodologia di anonimizzazione impiegata nel progetto - sostiene - è la più sicura tra quelle presenti sul territorio italiano per database simili. L’approccio dell’Autorità Garante rischia di bloccare totalmente la ricerca clinica basata sui real world data in Italia, con un danno in primis per i pazienti e per il progresso in campo medico”.
01 AGO - La Società Thin Srl è pronta a difendere il suo progetto rispetto al provvedimento del Garante della Privacy, contestando sia nel metodo che nel merito l'operato dell'Autorità. Anzitutto, infatti, la società “stigmatizza e prende le distanze da ogni notizia pubblicata e da tutti i comunicati diffusi in ordine alla suddetta vicenda, in quanto contenenti elementi, dati e ricostruzioni non aderenti alla realtà dei fatti. Si rende inoltre necessario precisare che l’Autorità Garante ha provveduto alla pubblicazione del provvedimento nonostante la pendenza dei termini di impugnazione e che, a maggior ragione, la società ha presentato le proprie doglianze in fatto e in diritto avanti all’Autorità giudiziaria preposta”, spiega la Thin Srl in una nota.
La società ritiene quindi “fondamentale ricordare che 'The Health Improvement Network-THIN' è un osservatorio creato nell’interesse della salute pubblica. L’osservatorio THIN è alimentato dai dati anonimizzati forniti dai Medici Ricercatori che, volontariamente e liberamente, decidono di aderire al progetto in quanto credono nel suo valore: generare una base di conoscenza per la ricerca medica, che consenta di realizzare progressi nei percorsi di cura dei pazienti. Il valore di questi dati è fondamentale per prevenire, monitorare e gestire pandemie come COVID-19, per comprendere meglio la diffusione e l’epidemiologia delle malattie, le sintomatologie, le comorbidità, l’efficacia e la sicurezza delle terapie”.
“Thin – dichiara ancora la Società - costituisce una fonte di dati ampiamente riconosciuta, rispettata e affidabile nel campo della ricerca e degli studi accademici, tanto che è citata in circa 2.000 pubblicazioni e riviste scientifiche internazionali indicizzate; inoltre, numerose Autorità sanitarie in diversi Paesi europei, in primis EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, prestigiose università, istituti di ricerca internazionali, utilizzano le informazioni THIN come riferimento per l’analisi delle cure primarie”.
Nel provvedimento citato, prosegue la Thin, “l’Autorità Garante, pur riconoscendo la buona fede nonché l’accountability della società Thin S.r.l. e la qualità delle best practice implementate (e questi elementi motivano l’esiguità della sanzione amministrativa comminata), ritiene che i dati trattati siano pseudoanonimizzati e non anonimizzati, senza tuttavia dimostrarlo. Noi siamo fermamente convinti che il database THIN, che rispetta gli standard previsti dalle Autorità, sia completamente anonimo e sarà riconosciuto come tale; come del resto, per casi analoghi, si è già espressa la giurisprudenza (da ultimo il Tribunale dell’Unione europea il 16 aprile 2023). Analogamente, siamo certi che la metodologia di anonimizzazione implementata nel progetto THIN sia di gran lunga la più sicura tra quelle presenti sul territorio italiano per database simili”.
Inoltre, per Thin l’approccio dell’Autorità Garante “rischia di bloccare totalmente la ricerca clinica basata sui real world data in Italia, il che provocherebbe un danno in primis per i pazienti. Per evitare che ciò avvenga, per proseguire il progetto THIN e salvaguardare l’immagine di tutti gli attori coinvolti, la nostra società ha contestato formalmente questo provvedimento e adirà le vie legali, in tutti i gradi di giudizio, sia in Italia che in Europa”.